OBIETTIVI-FINALITÀ

Il progetto è nato dalla convinzione che sia necessario far comprendere ai giovani quanto l’arte del passato e la creazione artistica contemporanea siano indispensabili per tracciare nel vissuto collettivo segni di condivisione di valori collettivi. Attraverso alcuni incontri-seminario si intende mettere in luce una particolare funzione dell’arte che, attraverso i secoli, ha espresso valori civili, educativi, politici (nel senso originario della polis) in cui ci si è riconosciuti come cittadini e che oggi si conserva viva laddove l’artista/architetto opera esprimendo valori e bisogni di una comunità.
Il progetto dunque mira a far comprendere come la produzione artistica sia stata – e sia ancora oggi - un’esperienza culturale in grado di interpretare i bisogni di socialità e condivisione che sono propri del nostro contesto socio-economico, diventando così una grande opportunità di ripensamento della contemporaneità del Paese, contribuendo in maniera determinante allo sviluppo della comunità.
L’iniziativa parte dalla necessità di accrescere nei giovani la consapevolezza dell’appartenenza ad una civiltà e ad una cultura che attraverso l’arte si esprime nelle forme più diverse ieri come oggi. Intende colmare la conoscenza dell’arte contemporanea vista come arte partecipata, frutto di forti valori civili, così da assumere un’indispensabile funzione educativa trasversale.

Descrizione della attività in programma per la realizzazione del progetto

Il primo incontro prevede la partecipazione della Prof.ssa Gabi Scardi e sarà focalizzato sull’arte pubblica contemporanea, che dà la precedenza, nella creazione artistica, al processo anziché al prodotto e che viene vista e vissuta come arte condivisa;

ad esso seguirà quello del Prof. Tomaso Montanari sulla funzione educativa del nostro patrimonio artistico (arte del passato) e della sua necessaria salvaguardia proprio perché diventata indispensabile alla nostra identità.

Il terzo incontro sarà tenuto dal prof. Ivan Bargna docente di Antropologia estetica all’Università di Milano-Bicocca che affronterà l’argomento Arte e intercultura, lo sguardo dell’antropologia.

Nell’ultima giornata si metteranno a confronto realtà artistiche contemporanee che, a diverso titolo e con forme espressive molto diverse, applicano quella che oggi si suole chiamare l’arte relazionale o arte partecipata con la presenza di due importanti associazioni che figurano come i nuovi mediatori tra artisti e pubblico: l’associazione a.titolo e “città dell’arte” della Fondazione Pistoletto
Per concludere gli alunni saranno sollecitati a partecipare ad una sorta di laboratorio multidisciplinare con carattere progettuale che verifichi la ricaduta in termini creativi di quanto appreso.

Obiettivi ed aspetti innovativi del progetto

L’iniziativa intende ‘provocare’ gli studenti superando l’idea dell’artista che esprime il proprio io, stimolandoli ad un approccio relazione del loro fare artistico, sollecitandoli a cogliere, al tempo stesso, nel patrimonio storico-artistico valori di civiltà. Appare innovativo lo sguardo sull’arte contemporanea che non li renda clienti e passivi spettatori di grandi opere ma cittadini attivi.

Benefici attesi dalla realizzazione dell’iniziativa

Arricchimento della preparazione culturale e artistica dei ragazzi coinvolti; sollecitazioni di tipo valoriale sull’identità culturale e riflessioni, apprendimenti di tipo non manualistico sulla variegata, multiforme produzione artistica contemporanea.

Progetto a cura di Francesca Lucia Valla
docente di Storia dell'arte, Liceo Artistico Statale "B. Cassinari", Piacenza

Scarica locandina

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Il Liceo fa propria la concezione di Ragghianti, uno dei più importanti storici dell'arte del ’900, di riunire nelle "Arti della visione", termine da egli stesso coniato, le arti figurative, il cinema, il teatro, la televisione. Tale concezione si basa sulla convinzione che tutte queste forme d’espressione hanno come fondamento il dato della visione e come elemento comune quello della temporalità, evidentemente presente, per Ragghianti, anche nella pittura.

"Sarà atto e valido a comprendere il cinema nei suoi valori autentici, colui che, interrogato in proposito, non saprà magari che cosa due o più persone unite in una medesima inquadratura hanno detto, ma saprà riferire esattamente la loro mimica, il loro gesto, il loro percorso, le loro relazioni di stasi o di movimento, il loro rapporto di gravitazione o di dinamica in un ambiente egualmente percepito nella sua funzionalità estetica, saprà distinguere la qualificazione luminosa dei rapporti di bianco-nero o di colore, la tonalità degli accenti chiaroscurali, la scelta dei tipi e delle fisionomie, la singolarità degli atteggiamenti, la ritmazione del tempo, il movimento o il carattere dell'inquadratura, la connessione delle sequenze, e via discorrendo. Saprà, insomma, rendere conto del linguaggio proprio in cui si esprime il cinema, che non è un indeterminato o polisenso mezzo riproduttivo per la comunicazione della parola, ma una soggettivazione artistica in quei suoi termini esclusivi."

Carlo Ludovico Ragghianti, "Il verbo di Dreyer" in Arti della visione, vol. 1, "Cinema", Torino 1975.

 

CRONOLOGIA DELLE CONFERENZE - INCONTRI SULL'ARTE CINEMATOGRAFICA

MEMORIA DEL MODERNO

IL CORPO LUMINOSO
UN PERCORSO INIZIATICO ATTRAVERSO IL NEW AMERICAN CINEMA
aprile 2018

FRANCESCO BERNARDELLI - Critico e curatore d'arte contemporanea e di performing arts,
NABA - Milano

DALL'ODISSEA AL MITO DI ANFITRIONE: GODARD E IL MONDO GRECO
febbraio 2018

ROBERTO CHIESI - Cineteca di Bologna, Centro Studi-Archivio Pier Paolo Pasolini

- Contributo: Fondazione di Piacenza e Vigevano

 

UN PERCORSO IN CONSTANTE EVOLUZIONE. LA MUSICA NEL CINEMA DI ALAIN RESNAIS
maggio 2010

«NESSUNA MUSICA… NIENTE MUSICA».
L’AMBIENTE SONORO NEL CINEMA DI ROBERT BRESSON
aprile 2010

ROBERTO CALABRETTO - È professore associato di discipline musicali all'Università degli Studi di Udine.
I suoi studi affrontano le problematiche inerenti alle funzioni della musica nei linguaggi audiovisivi con una particolare attenzione nei confronti di quella cinematografica. Ha anche svolto attività di ricerca sul Novecento italiano alla Fondazione “Giorgio Cini” di Venezia e sulla musica friulana. È membro del Collegio Docenti del Dottorato di Ricerca in Teoria, tecnica e restauro del cinema, della musica e dell’audiovisivo e del Consiglio del Master in Ideazione,
allestimento e conservazione delle arti visive contemporanee dell’Università degli Studi di Udine. Fa parte del Comitato scientifico di Cinemazero di Pordenone e coordina il progetto Restauro delle colonne sonore su disco in collaborazione con la Cineteca di Bologna. Fa parte della Commissione giudicatrice del Premio per tesi di laurea promosso dal Festival organistico internazionale Città di Treviso. Lavora come critico musicale per il Teatro Giovanni da Udine e la Società dei Concerti della Scuola Normale di Pisa.

Bresson e Resnais: due autori attraverso i quali è possibile affrontare il tema del rapporto tra l’arte cinematografica e la musica contemporanea.
Il loro contributo, in tal senso, è tra quelli più avanzati e si nutre della collaborazione di compositori come Schaeffer, da una parte; di Henze, Penderecki, oltre che di Giovanni Fusco, dall’altra. La loro cinematografia si avvale, e mette in atto, alcuni concetti fondamentali delle arti del ‘900, per esempio, il concetto di rumore e di silenzio, intesi quali componenti drammatiche, nella loro dimensione “concreta”. Le musiche non sono prese a prestito ma, composte per ogni film,
articolano loro stesse l’impianto, la concezione in cui tempo e memoria giocano un ruolo fondamentale.

Presentazione del libro da parte dell'Autore: Roberto Calabretto, Lo schermo sonoro. La musica per film, Marsilio, Venezia, 2010. maggio 2010

(Contributo: Fondazione di Piacenza e Vigevano)

 

REDISTRIBUIRE LE IMMAGINI. MONTAGGIO E ‘FOUND FOOTAGE’ NEL CINEMA E NELL’ARTE CONTEMPORANEA
gennaio 2008

ANTONIO SOMAINI - Ricercatore di Storia delle teoriche del cinema e di Storia del cinema italiano presso la Laurea specialistica in Scienze dello Spettacolo dell’Università di Genova – Polo Didattico di Imperia. Dopo essersi laureato in Filosofia (Estetica) nel 1997 e aver trascorso soggiorni di studio presso la Columbia University di New York e l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, ha conseguito nel 2002 il Dottorato di ricerca in Filosofia presso l’Università degli Studi di Firenze con una tesi dal titolo “Espressione, proiezione, rispecchiamento. La teoria leibniziana della rappresentazione”.
Dal 2003 è docente di Estetica presso il Politecnico di Milano-Bovisa, mentre dal 2002 al 2006 è stato docente di Estetica presso l’Accademia di Belle Arti “G. Carrara” di Bergamo e dal 2004 al 2006 docente di Economia e Politica dell’Arte e dei Beni Culturali e Gestione degli Eventi Espositivi presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Ha tenuto lezioni e seminari presso la New York University di New York, la Northwestern University di Chicago, l’Università degli Studi, la Domus Academy e la Nuova Accademia di Belle Arti (NABA) di Milano.

Nel corso dell’incontro il prof. Somaini ripercorrerà le argomentazioni presentate nel suo testo dal titolo “Redistribuire le immagini”, parte del volume collettivo “Genealogie dell’immaginario”, di prossima pubblicazione.
In particolare la conferenza illustra due aspetti fondamentali delle arti contemporanee: il concetto di “montaggio” e il ricorso al grande archivio di immagini reso disponibile dall’invenzione della fotografia, archivio che può avere una funzione museografica, ma anche produttiva e artistica.
La trattazione sarà accompagnata « dall’analisi di alcuni esempi tratti dalla storia del cinema e dell’arte in cui l’opera nasce come montaggio di immagini pre-esistenti, prelevate come ready-made da quella sorta di grande archivio iconico che i media contemporanei rendono sempre più ricco e accessibile » (Somaini).

(Contributo: Fondazione di Piacenza e Vigevano)

 

STORIA DEL VIDEO D’ARTISTA 2
maggio 2006

ELENA VOLPATO – Curatrice della Videoteca della GAM (Galleria d’arte moderna) di Torino, critico d’arte.

Alcuni degli aspetti trattati: il “professionismo” degli anni Ottanta. Le relazioni con i pionieri presentati nella prima conferenza, l’animazione e la riscoperta espressiva del real time, lo sguardo documentario, dagli anni ’90 ad oggi.
Alcuni tra gli autori proposti con la seguente ripartizione:
Anni ’80: Bill Viola, Woody Vasulka, William Kentridge.
Dagli anni ’90 ad oggi: Jean Lydie dit Pannel, Eva Marisaldi, Deborah Ligorio, Sabrina Mezzaqui.

 

STORIA DEL VIDEO D’ARTISTA 1
maggio 2006

ELENA VOLPATO

Due sono le convinzioni che troverano terreno di argomentazione nelle due conferenze: “in primo luogo non c’è soluzione di continuità nella ricerca artistica compiuta nel cinema all’inizio del novecento e quella condotta dalle neoavanguardie nella seconda parte del secolo, in secondo luogo non c’è soluzione di continuità tra la storia del video d’artista e la storia dell’arte degli ultimi quarant’anni” (Volpato).
Alcuni degli aspetti trattati: la nascita del video d’artista – Nam June Paik e Vostell. Il de-collage di Paik, tecniche di alterazione musicale del mezzo televisivo, vicine ai prepared pianos di Cage e Tudor.
Il road movie, le leggi del caso e il nuovo modo di intendere l’ object-trouvé.
Il fascino per la città subito dagli espressionisti europei e la medesima attrazione provata negli anni ’50 e ’60. Arte concettuale, performativa e narrativa.
Alcuni tra gli autori proposti secondo la seguente ripartizione:
Gli Antefatti: Dziga Vertov, Walter Ruttman, Andy Warhol, Wolf Vostell, Nam June Paik, Allan Kaprow.
Anni ’70: Richard Serra, Joseph Beuys, Vito Acconci, Bruce Nauman, Marina Abramovič, Joseph Beuys Gino De Dominicis, Mario Merz.

 

CARLO LUDOVICO RAGGHIANTI E I CRITOFILM D’ARTE
maggio 2005

ELENA VOLPATO
Ragghianti, uno dei più eminenti storici e critici d’arte del ’900, conferì grande importanza al mezzo cinematografico quale strumento, più di ogni altro, capace di far comprendere i contenuti formali e stilistici di un’opera d’arte. I cosiddetti critofilm, alcuni dei quali sono proiettati durante l’incontro, realizzati da Ragghianti per analizzare importanti opere del patrimonio artistico italiano, permisero di evidenziare gli aspetti temporali della fruizione dell’opera da parte dell’osservatore, quelli intrinseci all’opera stessa, importanti fattori di ordine compositivo. Ciò poteva avvenire grazie alle proprietà specifiche del mezzo cinematografico e in virtù della sua affinità con le arti visive fortemente sostenuta dall’autore.

Conferenze a cura di: Prof. Antonio Romano
Docente di Discipline Pittoriche

Icarus Ensemble 3 6 19 col

Il Liceo coordina incontri con filosofi, musicologi, compositori per avvicinare gli studenti all’ascolto e alla conoscenza della Musica contemporanea. Mai come nel ’900 la musica si è sviluppata secondo meccanismi e concetti analoghi a quelli delle arti visive; termini come materia, spazio, oggettività, informale, comportamento, si riscontrano e caratterizzano ambedue le discipline.

L’obiettivo delle conferenze è quello di promuovere negli studenti la comprensione di concetti compositivi considerando come essi sono stati concepiti all’interno dei due codici. Analoghi aspetti compositivi vengono infatti visti all’interno di diverse discipline per renderne più ricca e articolata la trattazione, per facilitarne la comprensione e l’elaborazione. Una finalità degli incontri consiste nel re-indirizzare gli interessi dello studente di discipline artistiche dalla cultura di massa verso forme estetiche complesse e raffinate che implicano questioni di ordine speculativo e offrono, come nella Musica, le espressioni tra le più alte del pensiero.


“L’unità dello spazio musicale richiede una percezione assoluta e unitaria. In questo spazio non v’è, in assoluto, sopra o sotto, destra o sinistra, avanti o dietro …
Come possiamo riconoscere un coltello, una bottiglia o un orologio in qualunque posizione essi si trovino, e possiamo immaginarli in tutte le posizioni possibili, così un creatore musicale può operare spontaneamente con una serie di note, non tenendo conto della loro direzione e dei riflessi delle loro relazioni, che restano una quantità invariabile.”

Arnold Schönberg, Composizioni con dodici note, 1941

CRONOLOGIA
ITINERARI DELLA MUSICA CONTEMPORANEA -
PROGETTI, ATTIVITÀ, CONFERENZE DI FILOSOFIA DELLA MUSICA

CLASSI/ALUNNI NEI LUOGHI DELLA MUSICA (O IL LICEO COME LUOGO DELLA MUSICA)

3 giugno 2019
ICARUS ENSEMBLE
AULA MAGNA DEL LICEO - PIANO TRIENNALE DELLE ARTI, MIUR
Giovanni Mareggini, flauto
Mirco Ghirardini, clarinetto
Marco Pedrazzini, pianoforte
Musiche di Edgard Varèse, John Cage, Luciano Berio, George Crumb, Paolo Perezzani, David Lang.
PROGETTO: IL POSSIBILE E L'INATTESO >

2 aprile 2019
TEATRO REAL, Madrid
Musiche di Albeniz, Rodrigo, De Falla
Orquesta Clásica Santa Cecilia, Kynan Johns, direttore; Rafael Aguirre, chitarra
(Viaggio d'istruzione a Madrid e Toledo)

14 marzo 2019
INCONTRO CON NURIA SCHOENBERG NONO
FONDAZIONE ARCHIVIO LUIGI NONO, Venezia

23 novembre 2018
PIRELLI HANGARBICOCCA, Milano
27° FESTIVAL MILANO MUSICA
Musiche di Massimo Bertoncini, Richard Barret, Daniele Ghisi
ZAUM_Percussion, Salome Kammer, voce

22 novembre 2018
Ex Chiesa di San Carpoforo, Milano
SUONO E ARTE
Musiche di Sciarrino, Nono, Feldman, Bartok, Kurtág
Icarus Ensemble

13 marzo 2018
PHILHARMONIE, Berlino
Musiche di Stravinsky, Martinu, Sibelius
Finnish Radio Symphony Orchestra, Hannu Lintu, direttore; Sol Gabetta, violoncello
(Viaggio d'istruzione a Berlino)

25/10/2017
TRAIETTORIE 2017
XXVII Rassegna Internazionale di Musica Moderna e Contemporanea, Parma
Olivier Messiaen, Quatour pour la fin du temps
Sala dei Concerti della Casa della Musica,
Hae-Sun Kang e i giovani talenti del Conservatorio di Parigi

4 ottobre 2017
BIENNALE MUSICA 2017
61. Festival Internazionale di Musica Contemporanea
Teatro alle Tese, Arsenale, ore 20:00
Hanatsu Miroir, Maurilio Cacciatore
La Vallée des Merveilles
prima esecuzione italiana

24 MAGGIO 2017
TEATRO FARNESE, Parma
Lezione concerto e Prova antegenerale del PROMETEO. TRAGEDIA DELL'ASCOLTO di Luigi Nono
Ensemble Prometeo, Filarmonica Arturo Toscanini
Direttore, Marco Angius; Live Electronics, Alvise Vidolin
15 marzo 2017
KAMMERMUSIKSAAL, PHILHARMONIE, Berlino
Musiche di Beethoven, Mozart, Danzi, Ravel
Andreas Ottensamer, clarinetto e Varian Fry Quartett (Berliner Philarmoniker)
(Viaggio d'istruzione a Berlino e Dessau)

16 marzo 2016
GASTEIG, Monaco di Baviera
Musiche di Brahms, Liszt, Elgar
Münchner Philharmoniker, Nikolaj Znaider, direttore; Alice Sara Ott, pianoforte.
(Viaggio d'istruzione a Monaco di Baviera, Murnau am Staffelsee e Kochel am See)

 

CONFERENZE

CAMMINAR SOG(N)ANDO essere cittadini europei
Serie di sei conferenze sulla musica, la storia e la letteratura spagnola, il cinema spagnolo, l'architettura a Madrid, le arti visive.
VIAGGI ATTRAVERSO L'EUROPA I ED. - Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna
Viaggio d'istruzione a Madrid e Toledo
febbraio-aprile 2019

MUSICA E CITTADINANZA. QUANDO LA MUSICA DIVENTA POLITICA: DA ARNOLD SCHOENBERG A LUIGI NONO
marzo 2019

CARLO MIGLIACCIO - Filosofo della musica. Ha studiato Composizione sperimentale con Niccolò Castiglioni e Luca Lombardi, ricercatore in Filosofia presso l’Università di Tolosa, docente Storia e Filosofia. Dal 1993 collabora al Seminario permanente di Filosofia della musica, fondato da Giovanni Piana, presso l’Università degli Studi di Milano.
Tra le sue pubblicazioni si segnalano quelle su Stravinskij, Bergson, Ernst Bloch, Debussy, Vladimir Jankélévitch. Ha curato Introduzione alla filosofia della musica (Utet, 2009)

 

GENEALOGIE DEL MODERNO
Serie di tre conferenze sulle origini del moderno nella musica, nelle arti visive, nel cinema
Periodo: dicembre 2018-febbraio 2019
Conferenze di Carlo Migliaccio, Carlo Serra, Roberto Chiesi (cinema)

FRA MONDRIAN E IL JAZZ: RITMO COME SCANSIONE, RITMO COME GROOVE
gennaio 2019
CARLO SERRA - Laureato in filosofia su relazione di Giovanni Piana, presso la cattedra di Filosofia Teoretica dell’Università Statale di Milano. È coordinatore del Seminario Permanente di Filosofia della Musica presso la stessa Università. Ha studiato pianoforte, flauto e, da pochi anni, tablas. Dirige il sito “Spazio Filosofico” e le edizioni del Dodecaedro, con G. Piana, E. Franzini, P. Spinicci. È direttore dell’Annuario on-line “De Musica”. Ha insegnato Elementi di Musica Primitiva ed Estetica musicale presso l’Università Statale di Milano, dove ha tenuto Laboratori di Filosofia della Musica dedicati al tema del ritmo, dei rapporti fra voce e spazialità, ai rapporti fra ritmo e metro (Numero e tempo), al modello naturale in musica. Ha insegnato Elementi di matematica per Filosofia della Musica presso l’Università di Palermo. Insegna Estetica e filosofia della musica presso l'Università della Calabria.

(Contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano)

MUSICA E NATURA. LA MODERNITÀ DI DEBUSSY NEL CENTENARIO DELLA MORTE
dicembre 2018
CARLO MIGLIACCIO - Filosofo della musica. Ha studiato Composizione sperimentale con Niccolò Castiglioni e Luca Lombardi, ricercatore in Filosofia presso l’Università di Tolosa, docente Storia e Filosofia. Dal 1993 collabora al Seminario permanente di Filosofia della musica, fondato da Giovanni Piana, presso l’Università degli Studi di Milano.
Tra le sue pubblicazioni si segnalano quelle su Stravinskij, Bergson, Ernst Bloch, Debussy, Vladimir Jankélévitch. Ha curato Introduzione alla filosofia della musica (Utet, 2009)

(Contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano)

 

MEMORIA DEL MODERNO
Serie di cinque conferenze sulla presenza del mondo greco nelle Avanguardie del XX secolo
Periodo: dicembre 2017-aprile 2018
Conferenze di Carlo Serra, Carlo Migliaccio, Roberto Chiesi (cinema), Francesco Bernardelli (arti visive), Leonardo Sangiorgi - Studio Azzurro (arti visive)

LE SUGGESTIONI DELLA GRECITÀ
TRADIZIONE E INNOVAZIONE NELLA MUSICA DEL NOVECENTO
gennaio 2018
CARLO MIGLIACCIO

(Contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano)

RIPENSARE IL SUBLIME. OEDIPUS REX DI IGOR STRAVINSKY
dicembre 2017
CARLO SERRA

(Contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano)

 

PARIS 1913
Cento anni dalla prima esecuzione de Le sacre du printemps di Igor Stravinskij (Parigi, 29 maggio 1913)
Liceo Cassinari, novembre-dicembre 2014

AUGUSTE PERRET E IL TEATRO DEGLI CHAMPS-ELYSÉES (1911-’13)
dicembre 2014

LUCIA VALENTINI - Docente di Discipline architettoniche presso il Liceo Artistico Statale "B. Cassinari"

GLI ARTISTI DELLE AVANGUARDIE E IL BALLETTO (1906-’29)
dicembre 2014

TITTI DI STEFANO - Docente di Discipline pittoriche presso il Liceo Artistico Statale "B. Cassinari"

LA SAGRA DELLA PRIMAVERA E L’INIZIO DEL NOVECENTO MUSICALE
novembre 2014

CARLO MIGLIACCIO

(Contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano)

 

CICLO DI CONFERENZE, PROGETTO "DAL PUNTO IN MOVIMENTO... UN VIAGGIO"

PUNTI SONORI
maggio 2013

CARLO SERRA

(Contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano)

APPUNTI DI VIAGGIO MUSICALI
maggio 2013

CARLO MIGLIACCIO

Arte del divenire e del tempo, la musica si presta ad accogliere il tema del viaggio sia come metafora della vita sia come essenza del movimento, dell’apertura mentale, del rifiuto della staticità. E il musicista stesso, necessariamente, è un viaggiatore sia nello spazio che nel pensiero, come si riscontra nel mito e nella storia. Se la musica non può che essere un viaggio, il viaggio si trova anche all’interno della musica, nella sua forma, nelle pieghe della sua tecnica e del suo linguaggio. La conferenza propone un itinerario attraverso alcuni ‘luoghi’ significativi del viaggio in musica, come emergono per esempio nella poetica di Debussy, nel mito del Wanderer schubertiano, in brani di musica contemporanea rapportati alla letteratura e alle arti figurative, con particolare riguardo all’opera e all’estetica di Paul Klee: lo scopo è di far luce sulla pratica e sullo stesso comporre musicale, paragonato proprio a un percorso, con una partenza, un peregrinare, delle soste, dei ritorni, una fine, nella cui dinamica può solo prendere forma quell’oggetto particolare, misterioso e meraviglioso, che si chiama pezzo di musica (Migliaccio).

(Contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano)

 

CICLO DI CONFERENZE: IL CONCETTO DI ORGANICITÀ

ORGANICITÀ DELLO SPAZIO SONORO
maggio 2011

ROBERTO FAVARO – Laureato in Filosofia presso l’Università di Padova, perfezionatosi in musicologia presso la Humboldt Universität di Berlino, ha studiato Musica Elettronica presso il Conservatorio di Padova. È docente presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano dove è titolare della cattedra di Storia dello Spettacolo e della Musica, ricoprendo anche il ruolo di vicedirettore. Si occupa in particolare, oltre che di storia della musica, delle relazioni tra musica e diversi linguaggi artistici e della comunicazione. Dal 1987 è caporedattore della rivista di studi musicali Musica/Realtà.
Musica e architettura, spazio e suono, condensano molte opportunità di sviluppo della tematica proposta da questo ciclo di incontri. Una strutturale organicità definisce infatti l'identità stessa dello spazio sonoro, che induce ad espandere la nostra attenzione visiva e uditiva. O meglio, dispone il nostro occhio ad ascoltare e il nostro orecchio a guardare. Spazio sonoro è infatti l'ambiente naturale o architettonico che risuona di spontanee riverberazioni. Ma è anche un ambiente destinato e costruito volutamente per la diffusione del suono e della musica. Spazio sonoro è anche il senso della musicalità pietrificata, implicita nelle forme, nelle linee, nei piani, nei ritmi, nelle proporzioni armoniche di un oggetto visivo, architettonico, plastico. Spazio sonoro è la voce dei materiali , dei manufatti, la loro possibile esecuzione. Ma spazio sonoro è anche una composizione che si fa spazio, che definisce ambienti immaginari, che stimola a vedere forme e strutture articolate nel tempo, come edifici che si costruiscono nell'aria, risonando intorno e dentro di noi. Spazio sonoro è infine, organicamente, la segreta, intrappolata potenzialità musicale di qualsiasi cosa nel mondo (Favaro).

(Contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano)

LE AVVENTURE DELLA FORMA. SUONO E NATURA TRA GOETHE, MAHLER E SCHOPENHAUER
maggio 2011

CARLO SERRA

(Contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano)

MELOTTI E LA MUSICA
maggio 2011

CARLO MIGLIACCIO

Nell’arte di Fausto Melotti la musica è quasi costantemente presente sia nei suoi interessi personali sia come fonte di creatività e di riflessione. Non solo i titoli di molte sue opere sono esplicitamente musicali, ma anche la sua estetica, il suo atteggiamento metodologico, la sua peculiare forma mentis artistica è fondamentalmente collegata a questioni tipicamente musicologiche. I temi dell’articolazione formale, dell’organicità compositiva, dell’astrazione e della materialità sono i prevalenti motivi di contatto tra musica e scultura. La conferenza si propone di focalizzare le relazioni esistenti tra due arti apparentemente distanti, che invece si equilibrano mirabilmente nella produzione di uno degli artisti più originali del panorama italiano contemporaneo (Migliaccio).

(Contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano)

MECCANICITÀ E ORGANICITÀ IN MUSICA
aprile 2011

CARLO MIGLIACCIO

L’incontro si propone di affrontare il tema dell’organicità confrontandolo con quello, apparentemente opposto, del meccanismo, della ripetizione e della staticità. In musica, tutto ciò che è movimento, dinamismo e vitalità emerge in modo dialettico a partire da ciò che vi si contrappone e che spesso coesiste anche all’interno di una medesima composizione. Sia nel linguaggio e nella tecnica musicale sia nel carattere imitativo e descrittivo della musica è ravvisabile questo intreccio di tematiche, che consente di ridefinire concetti come forma, struttura, materia, creazione. Alcuni esempi significativi chiariranno adeguatamente i termini del problema, mentre il confronto con le arti figurative e con la riflessione estetica apporterà elementi di maggiore sollecitazione teorica (Migliaccio).

(Contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano)

 

CICLO DI CONFERENZE: PRINCIPIO DI RAZIONALITÀ E FORMATIVITÀ NELLE ARTI

FRA COSMO E MASSA SONORA. L'AVVENTURA DI IANNIS XENAKIS
aprile 2010

CARLO SERRA

Non è una novità: una grande parte delle avanguardie del Novecento nasce sotto l’insegna di una riscrittura dell’antico: non si tratta di riprendere delle categorie estetiche classiche, e di costruire un paradigma conforme a canoni già definiti, ma di ricreare le condizioni per una classicità, inventare nuovi parametri, che ridiano ordine ad un mondo sconvolto da due guerre mondiali. Iannis Xenakis avverte questo tema con crescente intensità, andando a scoprire una delle categorie più antiche, e sotterranee della nostra tradizione estetica, la nozione del Sublime, e ricostruendo con essa un approccio a quelle componenti materiche del suono, che sono tra le protagoniste dell’avventura organologica del secolo scorso: riconquistare un cosmo partendo dalla massa sonora, o ritrovare l’incombenza della materia nel gioco delle forme, sembra essere la linfa di una ricerca che corre tra musica, architettura e rifondazione del mito (Serra).

(Contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano)

IL SUONO E L'ORRORE: LA FUGA DAL CONTINUO NELLA MUSICA GRECA
aprile 2010

CARLO SERRA

In che modo può sedurci l’orrore? Questa domanda, che si insegue nella riflessione filosofica antica fino alle grandi proposte sistematiche di Platone e Aristotele, costituisce una linfa sotterranea di tutta l’avventura speculativa della teoria musicale greca. In effetti, ogni figura dell’orrore, da Medusa alle Sirene, nello sfrangiarsi delle interpretazioni che le costituisce, viene connotata da fenomeni acustici, che hanno una qualità riconoscibile, e che trova fondamento nel gorgogliare di suoni materici, continui, glissanti e sussurrati, che ne accompagnano le occorrenze. Suoni, al tempo stesso, micidiali e seducenti, come quelli della Sfinge e glissanti, come quelli dell’aulos, che seducono, distraggono, ingannano, diventati oggetti (Serra).

(Contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano)

IL RAPPORTO TESTO-MUSICA
dicembre 2009

CARLO MIGLIACCIO

La musica, si dice spesso, è l’arte che maggiormente emoziona, che suscita sentimenti, che fa commuovere ecc. Ma la musica è anche forma, struttura, matematica. Come si conciliano questi due aspetti, apparentemente opposti, dell’arte dei suoni? Non è possibile anche emozionarsi per la pura forma, oppure essere “toccati” emotivamente dalla musica, pur senza provare nessun sentimento determinato? E inoltre: le nostre emozioni non hanno forse anch’esse una forma, una struttura, un movimento che assomiglia a quello della musica? Con esempi tratti sia dai classici che dai contemporanei, si cercherà di capire come possa avvenire quello strano, ma frequente fenomeno dell’emozionarsi, e magari persino piangere, all’ascolto di semplici suoni innocenti.
La musica è un’arte autonoma; eppure da sempre, fin dalle origini, si è associata alla parola, ha “accompagnato” il testo parlato, ha dato sonorità alla poesia e al dramma teatrale. E anche quando ha rivendicato la propria indipendenza dai contenuti, come nell’arte del Novecento, essa ha continuato a “duettare” con la parola, valorizzandone la musicalità e facendone emergere intrinseche potenzialità emotive e comunicative. Attraverso l’ascolto di alcune canzoni - Lieder e chansons - significative, si cercherà di scoprire il senso di questa intima e profonda relazione tra la musica e il testo (Migliaccio).

(Contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano)

LA FORMA E L'EMOZIONE IN MUSICA
novembre 2009

CARLO MIGLIACCIO

La musica, si dice spesso, è l’arte che maggiormente emoziona, che suscita sentimenti, che fa commuovere ecc. Ma la musica è anche forma, struttura, matematica. Come si conciliano questi due aspetti, apparentemente opposti, dell’arte dei suoni? Non è possibile anche emozionarsi per la pura forma, oppure essere “toccati” emotivamente dalla musica, pur senza provare nessun sentimento determinato? E inoltre: le nostre emozioni non hanno forse anch’esse una forma, una struttura, un movimento che assomiglia a quello della musica? Con esempi tratti sia dai classici che dai contemporanei, si cercherà di capire come possa avvenire quello strano, ma frequente fenomeno dell’emozionarsi, e magari persino piangere, all’ascolto di semplici suoni innocenti (Migliaccio).

(Contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano)

LA MUSICA NELLE ARTI CONTEMPORANEE
aprile 2009

PAOLO MARZOCCHI – Diplomato in Pianoforte, in Composizione e Musica elettronica presso il Conservatorio di musica "G. Rossini" di Pesaro. Nel corso degli ultimi quindici anni ha scritto ed eseguito musica per contesti che vanno dal teatro, al cinema, alla radio, fino alle sperimentazioni con altri linguaggi e alla composizione “pura”, ricevendo diverse commissioni per la realizzazione di opere pianistiche e orchestrali. Tra i committenti figurano il Concorso Internazionale Pianistico “Città di Senigallia” XXX edizione, il Teatro dell’Opera di Roma, la Fondazione Arena di Verona, l’associazione Musicamorfosi di Milano, l’Ente Concerti di Pesaro, l’Orchestra Sinfonica di Grosseto, il Festival “Terra di Teatri” di Macerata, e recentemente gli Amici della Musica di Ancona, l’orchestra Filarmonica Marchigiana, l’orchestra “Benedetto Marcello” di Teramo e quella dei Pomeriggi Musicali di Milano.
È docente di Sound design e di Musica per i media presso le Accademie di Belle Arti di Urbino e Macerata e l’Università degli Studi di Macerata.

Ritenendo di sviluppare le modalità di accoglienza delle classi Prime ponendole a diretto contatto con la realtà artistica contemporanea e con alcuni dei suoi esponenti di spicco il Liceo propone un incontro dedicato ad uno degli aspetti fondamentali delle arti contemporanee, quello della relazione tra i diversi linguaggi espressivi.
L’incontro rispecchia una delle prerogative del Liceo « Cassinari », quella del suo specifico interesse nei confronti della pluridisciplinarità tra i linguaggi, in particolare verso la musica e il cinema. Tale prerogativa informerà l’intero percorso di studi degli allievi e l’incontro con il compositore Paolo Marzocchi vuole essere un’occasione perché il Liceo presenti agli Studenti, già delle classi prime, la propria fisionomia.
Durante l’incontro il Paolo Marzocchi presenterà un percorso sul suono, partendo dal fenomeno sonoro (il suo spettro, la nostra voce, i paesaggi sonori) volgendo lo sguardo all’oggetto musicale (la melodia e le sue possibili letture, il contrappunto); parlando successivamente della propria produzione in collaborazione con videoartisti, con riferimento – tra gli altri – al lavoro realizzato per la Biennale di Venezia (2005) e a quello vincitore del Milano FilmFestival 2007.

(Progetto di accoglienza per le classi prime, promosso dalla Provincia di Piacenza)

L’ASCOLTO DEL ROMANZO. RIFLESSIONI SUL RAPPORTO MUSICA E LETTERATURA
aprile 2008

ROBERTO FAVARO

Il rapporto tra musica e letteratura viene indagato a partire da un terreno specifico e particolare: il romanzo. Nel corso della conferenza, si introdurrà all’idea di ascolto del romanzo attraverso esemplificazioni di come la matrice acustica, sonora, musicale attraversi la scrittura e il contenuto narrativo portando valore aggiunto alla capacità espressiva, informativa, emozionale dell’opera letteraria. Seguendo i diversi fili sonori, si mostrerà come, attraverso un lavoro sofisticato di orchestrazione, lo scrittore elabori una sorta di colonna sonora che accompagna le vicende raccontate.

(Contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano)

LA FORMA DEL SUONO. IL SUONO DELLA FORMA
RIFLESSIONI SUL RAPPORTO MUSICA E ARCHITETTURA
aprile 2008

ROBERTO FAVARO

Il rapporto tra musica e struttura è al centro della conferenza che orienterà la propria indagine verso i rapporti che intercorrono tra musica e architettura nelle sue diverse opzioni e manifestazioni. Nel corso della conferenza si cercherà di focalizzare i punti di contatto tra musica e architettura a partire dalle continue rifrazioni di linguaggio e di comportamento linguistico, per poi indagare più a fondo i rapporti tra musica e spazio nelle specifiche dimensioni della casa, della città, della fabbrica, del territorio.

(Contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano)

IL RITMO E LE STRUTTURE NARRATIVE
novembre 2007

CARLO SERRA

Il concetto di ritmo va pensato come vincolo, vincolo potente, che tenta di arginare il flusso del tempo: formazione fuggente, meno riconoscibile del concetto di forma, perché legata ad una fluidità che lega il carattere della cosa al suo accadere nel tempo, meglio ancora all’organizzazione narrativa di una struttura, il ritmo è un concetto complesso, e pericolosamente ampio e possiamo chiederci cosa significhi riconoscere un ritmo: il ritmo tiene insieme una narrazione, che sia un’intera vita, o la prospettiva che guida l’inquadratura di un’immagine, o, ancora, un che tiene in tensione le durate musicali (Serra).

(Contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano)

RAGIONE ED ESPRESSIONE NELLA MUSICA
novembre 2007

CARLO MIGLIACCIO

La conferenza si propone di individuare il senso di una logica e di una razionalità in musica, sia analizzando esempi tratti dalla classicità musicale sia percorrendo alcuni esempi della riflessione filosofica e musicologica. Si focalizzerano alcune fattispecie di musica costruita su canoni di ordine razionale, come simmetrie e ripetizioni. Si cercherà poi di affrontare il tema della costruzione in rapporto all'espressione, e si opererà infine un confronto con l'analoga problematica esistente all'interno delle le arti visive, in particolare in Klee e Kandinskij (Migliaccio).

(Contibuto della Fondazione di Piacenza e Vigevano)

Pubblicazione nella collana Intersezioni n. 3

 

CICLO DI CONFERENZE: ITINERARI DELLA MUSICA CONTEMPORANEA

L’ARTE: CASO O NECESSITÀ? L’ARTE E LA MUSICA AL BIVIO FRA RAZIONALITÀ MODERNA E RELATIVISMO POSTMODERNO
marzo 2006

CARLO ALESSANDRO LANDINI – Compositore. Docente presso il Conservatorio di Musica “G. Nicolini” di Piacenza. Ha tenuto seminari presso la Columbia University e in diverse università americane. È ospite regolarmente invitato dai “Ferienkurse für Neue Musik” di Darmstadt. Fra le esecuzioni notevoli delle sue composizioni quella della Sinfonia in la per grande orchestra (Parigi), la Terza sonata per mano di M. Damerini, il quartetto Changes ad opera dell’Arditti String Quartet. Si dedica anche alla ricerca musicologica e alla saggistica, collaborando a giornali e riviste specializzate.

In esame l’opposizione fra il mito razionalista e l’alea. La ricostruzione post-bellica. Il modernismo e, antagonistico rispetto a quest’ultimo, il relativismo postmoderno.
I nomi sono – fra gli altri – quelli di Piet Mondrian, di Anton Webern, di John Cage, di Mark Rothko, di Morton Feldman, di Francesco Clemente.

Il flautista Lorenzo Missaglia esegue, durante la conferenza, una composizione di Carlo A. Landini in prima esecuzione italiana.

SILENZI ELOQUENTI. IL PAESAGGIO SONORO DI JOHN CAGE
marzo 2006

ROBERTO FAVARO

La conferenza introduce la figura, l’opera e il pensiero compositivo di John Cage, una delle personalità più problematiche e affascinanti della musica del XX secolo e riserva una particolare attenzione ad alcuni dei temi più importanti dell’estetica cageana, come l’idea di tempo e di spazio, il concetto di silenzio, il principio di casualità e di indeterminatezza, il rapporto suono-rumore, le relazioni con le arti visive e con la danza.

MUSICA E SHOAH
gennaio 2006

INCONTRO IN OCCASIONE DEL GIORNO DELLA MEMORIA
(in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti)
CARLO MIGLIACCIO

Ai tragici eventi della storia contemporanea molti musicisti hanno dedicato composizioni che, al di là della pura celebrazione, si pongono come testimonianza del dolore collettivo e di una lacerazione esistenziale: Un sopravvissuto di Varsavia di Arnold Schönberg, Quatuor pour la fin du temps di Olivier Messiaen, Canto sospeso di Luigi Nono, sono tre esempi di come la musica possa elaborare la sofferenza, renderla quasi percepibile e trasfigurarla nel suo peculiare linguaggio (Migliaccio).

LA SERIETÀ E L’IRONIA DELLA MUSICA
STRAVINSKIJ E SATIE TRA NEOCLASSICISMO E DADAISMO
dicembre 2005

CARLO MIGLIACCIO

L’incontro è l’occasione per comprendere come concetti propri alle arti visive, in questo caso il neoclassicismo e il dadaismo, si ritrovino contemporaneamente sviluppati, con analoghe conseguenze, anche nella musica moderna.
Il senso della classicità nei due compositori.
Il confronto tra le musiche di Pulcinella e di Parade, balletti per i quali Picasso realizzò costumi e scenografie.
La cultura parigina d’inizio ’900 e il ruolo di Satie come figura chiave della concezione dadaista che avrà sviluppi futuri lungo tutto il XX secolo. Riferimenti a Picasso, Henri Rousseau, Puvis de Chavannes, Duchamp, Man Ray, Brancusi.

LA MUSICA “COLTA” DEL ’900 E IL SUO RAPPORTO CON LE ALTRE ARTI
maggio 2005

CARLO ALESSANDRO LANDINI

Intrecci, analogie, orientamenti che lungo il ’900 si sono sviluppati tra i diversi codici espressivi. Concezioni e procedimenti differenziati sono presentati attraverso l’esperienza creativa e l’atteggiamento critico di un compositore. Tra gli argomenti affrontati: la razionalità in arte e l’anti-arte. La poesia visiva. La musica fatta dai pittori, i musicisti e le arti visive. L’arte, la musica e le nuove tecnologie – Edgar Varèse (ascolto dal vivo di Density 21.5 *), Bruno Munari, Victor Vasarely, Enzo Mari. Minimalismo – Sol LeWitt, Mark Rothko, Steve Reich, Morton Feldman. La percezione del tempo – Joyce, Proust – e dello spazio.

* Esecuzione della allieva del Conservatorio "G. Nicolini" di Piacenza, Eleonora Bonizzoni,
allieva del M° Lorenzo Missaglia

Pubblicazione nella collana Intersezioni n. 3

LA CONCEZIONE DELLA SPAZIALITÀ NELLA MUSICA “COLTA” DEL ’900.

ALCUNI INTRECCI TRA SUONO, ARCHITETTURA, LETTERATURA E ARTI VISIVE
aprile 2005

ROBERTO FAVARO

La concezione della spazialità affrontata prevalentemente su un terreno che trova una diretta analogia con gli sviluppi delle arti visive. La musica dello spazio – l’intero mondo sonoro, appartenente allo spazio “esterno” e all’ambiente (rumori, suoni naturali, ecc.), entra a far parte, nel XX secolo della composizione musicale; riferimenti alla letteratura (D’Annunzio), al Futurismo (Russolo), alla musica concreta (Schaeffer, Nono), a Cage, alle geografie della musica. Altre prospettive affrontate dal relatore sono state quelle dello “spazio della musica” (l’ascolto della musica da una molteplicità di direzioni), la musica che guarda all’ambiente imitandone i suoni, lo spazio per la musica (le architetture dedicate alla musica). Riferimenti a Biagio Marini, Andrea e Giovanni Gabrieli, Morton Feldman, Charles Ives, Antonio Vivaldi, Arthur Honegger, Aleksander Mosolov, Dino Buzzati. Edgar Varèse, Iannis Xenakis, Le Corbusier, Emilio Vedova, Renzo Piano.

Pubblicazione nella collana Intersezioni n. 3

LA NASCITA DELLA MUSICA MODERNA

CRISI DEI LINGUAGGI ARTISTICI E MUTAMENTI FILOSOFICI NEL PRIMO NOVECENTO
aprile 2005

CARLO MIGLIACCIO

La nascita della musica moderna con Schönberg, Debussy e Stravinskij. Le poetica dei tre autori rispetto al sistema tonale. Erwartung di Schönberg, Voiles di Debussy, L’Histoire du soldat di Stravinskij: relazioni e analogie di carattere compositivo tra musica e pittura con l’espressionismo di Munch, il post-impressionismo di Seurat, Hokusai, il cubismo di Picasso. Esempi di grammatica della musica nel considerare il passaggio dal sistema tonale alla dodecafonia, alle scale esatoniche, alla politonalità.
Riferimenti al pensiero di Ernst Bloch, Bergson, Adorno, Jankélévitch.

Pubblicazione nella collana Intersezioni n. 3

Conferenze a cura di: Prof. Antonio Romano

Docente di Discipline Pittoriche

le pubblicazioni

 matrice xilo

In questa sezione troverete un nutrito elenco di pubblicazioni a cura dei docenti del Liceo Cassinari

eventi

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ORIENTAMENTO DEL LICEO CASSINARI
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ORIENTAMENTO IN INGRESSO 2022-2023

Referente prof.ssa Marna Sommavilla
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Open Day Spring Edition 2023
Riservato alle alunne e agli alunni delle classi seconde delle scuole secondarie di I grado.
Prenotazioni al completo. 

 

Presentazione percorso liceale

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Biennio comune

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Architettura e Ambiente

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Design

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Arti Figurative

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Grafica

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Audiovisivo e Multimediale

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Scenografia

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Guarda il video

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ORIENTAMENTO IN USCITA 2022-2023

Referente prof. Antonio Romano
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L'orientamento in uscita si articola secondo le seguenti proposte:

  • incontro online dedicato agli studenti delle classi quinte, in cui saranno illustrate le modalità per accedere alle informazioni relative a open day, piani di studio, test d’ingresso di facoltà e corsi inerenti gli indirizzi del Liceo Artistico; l’incontro è previsto il giorno 06.12.21 alle ore 16.00.
    Link per il collegamento: https://www.gotomeet.me/riunionicollegiali
  • incontri con ex studenti che stanno frequentando facoltà o corsi in continuità con gli indirizzi del Liceo Artistico, in date da definire che saranno comunicate alle classi quinte.
  • open day dedicati al Liceo Artistico da parte delle facoltà relative ai 6 indirizzi, in date da programmare che saranno comunicate alle classi quinte.

 

 

RIORIENTAMENTO

referenti
prof. Liza Schiavi
prof. Anna Chiara Valorosi
prof. Simona Veneziani 
 
contatti
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A questo link il Protocollo per il Riorientamento 

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